PROGRAMMA
12.00 PRONTO? è PRANZO!
15.00 GIOCHIAMO AL PARCO
(Come ci pare!)
Ma quale Balilla, questo è un Biliardino Umano!
Prove di basket: oggi non palleggio
Prove di Softball: la mazza non serve
16.00 "CAMPIONI di RESISTENZA".
Mostra fotografica a cura dell'Anpi
16.30 LEGGIAMO LIBERI SUL PRATO. Letture per bambini a cura di Nati per Leggere
17.00 TRAGUARDI. Il genere che unisce e include... nello sport. Dibattito a cura di Osservatorio di Genere con Pink Basket, Sofbtall Macerata e Polisportiva Assata Shakur
Solitamente bambine e bambini sono portati, a volte per condizionamenti culturali, altre per mancanza di alternative, a praticare sport considerati tradizionalmente “per femmine” o “per maschi”, nel senso più classico del termine. La danza e la ginnastica artistica tuttavia sono per tutte e per tutti, così come il calcio, il basket o il baseball. Lo sport è anche sinonimo di inclusione ed è importante avvicinare bambine e bambini alla pratica sportiva senza discriminazioni o pregiudizi di genere, partendo dal presupposto che gli unici motivi per cui scegliere di praticare uno sport piuttosto che un altro debbano essere il divertimento e l'inclinazione personale. Durante il dibattito considereremo alcune realtà sportive virtuose delle Marche, che si impegnano quotidianamente nel contrasto agli stereotipi di genere, semplicemente portando avanti con passione la propria attività.
18.30 Jordy Brown Live
I Jordy Brown, vincitori di Arezzo Wave Marche 2018, sono la prosecuzione e lo sviluppo naturale di un progetto casalingo nato a Corridonia nel 2014 col nome di Cane. Influenzati dal rock, dall’ irish folk, dal reggae, dalla elettronica tedesca e dal cantautorato popolare italiano, questa band si propone di mescolare sonorità classiche del sound british (vox, fender rhodes, hammond) con le atmosfere disturbate e cupe proprie del grunge e della musica sperimentale, il tutto condito con uno spruzzo di blues neomelodico, registrato male e suonato ancora peggio; però sono simpatici.
19.30 Eusebio Marinelli & Gipsy Orkestar
Più lo ascolti, e più ti rendi conto di quanto un supporto come il compact stia stretto a questo progetto, che dal vivo promette meraviglie. Perchè ogni traccia in scaletta è un inno al ballo, alla legerezza, un’esplosione che suonata a volume alto rende benissimo. Il grosso merito di Apolide sta nella sua capacità di parlare una lingua facile da comprendere a chiunque abbia un minimo di dimestichezza col ritmo e tutti i suoi derivati. Non bisogna essere appassionati di sonorità balcaniche per ritrovarsi in questo album che arriva e si mostra subito per quello che è, ovvero la chiave per staccare la spina una mezzorettaPiù lo ascolti, e più ti rendi conto di quanto un supporto come il compact stia stretto a questo progetto, che dal vivo promette meraviglie. Perchè ogni traccia in scaletta è un inno al ballo, alla legerezza, un’esplosione che suonata a volume alto rende benissimo. Il grosso merito di Apolide sta nella sua capacità di parlare una lingua facile da comprendere a chiunque abbia un minimo di dimestichezza col ritmo e tutti i suoi derivati. Non bisogna essere appassionati di sonorità balcaniche per ritrovarsi in questo album che arriva e si mostra subito per quello che è, ovvero la chiave per staccare la spina. "Rockerilla".