Comunicato n. 10
Parte il viaggio di Oh No! Songwriters - Rassegna di arti e intenti comuni, con un'artista che è tra le più interessanti del panorama italiano attuale. Lei è la cantante, chitarrista e compositrice ferrarese Sara Ardizzoni, nome d'arte Dagger Moth. Dal 2018 chitarrista dei Massimo Volume, ha collaborato con artisti del calibro di Cesare Basile e Deb
Googe dei My Bloody Valentine.
Googe dei My Bloody Valentine.
La tappa della Soms chiuderà una tre giorni che vedrà impegnata Dagger Moth tra l'Abruzzo e le Marche.
ore 18:00 Marco Paolucci di Kathodik dialoga con Dagger Moth
ore 19:00 Cena a buffet
ore 20:00 Concerto live di Dagger Moth
ore 19:00 Cena a buffet
ore 20:00 Concerto live di Dagger Moth
Contributo artista + cena a buffet 5€
Ingresso riservato ai soci. Puoi pretesserarti a questo link, anzi vi consigliamo vivamente di farlo --> https://bit.ly/3R3bzFN
Ingresso riservato ai soci. Puoi pretesserarti a questo link, anzi vi consigliamo vivamente di farlo --> https://bit.ly/3R3bzFN
Evento realizzato in collaborazione con Osservatorio di Genere, Polarville, Kathodik Webzine, Oh No! Tapes, Babilonia.
Chi è Dagger Moth?
Avviato nell’estate del 2012, Dagger Moth è il progetto solitario di Sara Ardizzoni, trasversale chitarrista (per scelta) e cantante (per
caso). Una specie di one-woman-band, con chitarra elettrica, voce ed elettronica, che miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos
e struttura. Il primo album omonimo esce nell’aprile del 2013 su Psicolabel e vede la collaborazione di Giorgio Canali, Joe Lally
(Fugazi), Alfonso Santimone, Luca Bottigliero. Il secondo album “Silk around the marrow” (aprile 2016) è stato registrato e
mixato da Franco Naddei e si avvale anche dei contributi di Marc Ribot e Antonio Gramentieri. Nel novembre 2017 è stato inserito
nella top-album list della rivista statunitense Guitar Player “60 Noteworthy Guitar Albums of the past 50 years _history of noteworthy guitar albums, 1967-2017″. La stessa rivista ha inoltre dedicato a Dagger Moth un articolo/intervista dal titolo “Angel of Havoc” sul numero di maggio 2018 (Pedalmania). Alcune collaborazioni recenti sono: dal 2016 con Cesare Basile & Caminanti, sia in studio che live (come al Primavera Sound Festival 2018 a Barcellona); con i californiani Double Naught Spy Car per il loro ultimo lavoro
in studio (che annovera fra gli altri ospiti Mike Watt e Nels Cline); con il francese Philippe Petit per un doppio remix; con Deb
Googe dei My Bloody Valentine per una cover di ”The Sound of Silence”. Nel novembre 2021 collabora con la Fire!Orchestra di
Mats Gustafsson per residenza e concerti in Italia. Sara Ardizzoni è inoltre chitarrista con i Massimo Volume dal 2018.
Avviato nell’estate del 2012, Dagger Moth è il progetto solitario di Sara Ardizzoni, trasversale chitarrista (per scelta) e cantante (per
caso). Una specie di one-woman-band, con chitarra elettrica, voce ed elettronica, che miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos
e struttura. Il primo album omonimo esce nell’aprile del 2013 su Psicolabel e vede la collaborazione di Giorgio Canali, Joe Lally
(Fugazi), Alfonso Santimone, Luca Bottigliero. Il secondo album “Silk around the marrow” (aprile 2016) è stato registrato e
mixato da Franco Naddei e si avvale anche dei contributi di Marc Ribot e Antonio Gramentieri. Nel novembre 2017 è stato inserito
nella top-album list della rivista statunitense Guitar Player “60 Noteworthy Guitar Albums of the past 50 years _history of noteworthy guitar albums, 1967-2017″. La stessa rivista ha inoltre dedicato a Dagger Moth un articolo/intervista dal titolo “Angel of Havoc” sul numero di maggio 2018 (Pedalmania). Alcune collaborazioni recenti sono: dal 2016 con Cesare Basile & Caminanti, sia in studio che live (come al Primavera Sound Festival 2018 a Barcellona); con i californiani Double Naught Spy Car per il loro ultimo lavoro
in studio (che annovera fra gli altri ospiti Mike Watt e Nels Cline); con il francese Philippe Petit per un doppio remix; con Deb
Googe dei My Bloody Valentine per una cover di ”The Sound of Silence”. Nel novembre 2021 collabora con la Fire!Orchestra di
Mats Gustafsson per residenza e concerti in Italia. Sara Ardizzoni è inoltre chitarrista con i Massimo Volume dal 2018.
Da qualche settimana è uscito il suo nuovo disco, The Sun is a Violent Place. Il terzo album della one-woman-band presenta un sound ancora più raffinato e curato - se possibile - del precedente "Silk around
the Marrow" del 2016, sempre nell'intreccio tra ritmiche elettroniche downtempo/trip hop ed un’affascinante fluidità melodica. Un
mood chitarristico a tinte plumbee accompagna, più che in passato, l’ascoltatore verso uno smarrimento nell’oscurità.
Dichiara Dagger Moth: “I semi di questo disco hanno messo le prime radici nel 2020, durante quella che per tutti è stata una pausa
forzata e surreale. Proprio quel misto di stati d'animo, altalenante fra incredulità, alienazione, angoscia strisciante e sospensione, si è
fissato indelebilmente fra suoni e parole. Un coro di sensazioni che trovo ancora tristemente attuale, visto il periodo storico assurdo
che stiamo vivendo”.
Solitario è stato il percorso di creazione che ha accompagnato Sara Ardizzoni in questi anni di lavoro: iniziato registrando tutte le
tracce a casa durante i mesi di confinamento, è continuato impostando la pre-produzione ed il rough mix sempre fra le mura di casa.
Successivamente, tre preziosi contributi hanno reso meno anacoretico il processo di produzione: Victor Van Vugt (già collaboratore in studio di Nick Cave, PJ Harvey, Beth Orton e molti altri) con cui l’artista ha finalizzato il mixaggio a distanza fra Ferrara e Berlino; Fabrizio Baioni (già batterista per Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Leda, Cirro, Circo El Grito) con i suoi imprevedibili
additional beats su tre degli otto brani presenti nella tracklist del disco; Alessandro Gengy di Guglielmo che ha curato il mastering a
Milano.
the Marrow" del 2016, sempre nell'intreccio tra ritmiche elettroniche downtempo/trip hop ed un’affascinante fluidità melodica. Un
mood chitarristico a tinte plumbee accompagna, più che in passato, l’ascoltatore verso uno smarrimento nell’oscurità.
Dichiara Dagger Moth: “I semi di questo disco hanno messo le prime radici nel 2020, durante quella che per tutti è stata una pausa
forzata e surreale. Proprio quel misto di stati d'animo, altalenante fra incredulità, alienazione, angoscia strisciante e sospensione, si è
fissato indelebilmente fra suoni e parole. Un coro di sensazioni che trovo ancora tristemente attuale, visto il periodo storico assurdo
che stiamo vivendo”.
Solitario è stato il percorso di creazione che ha accompagnato Sara Ardizzoni in questi anni di lavoro: iniziato registrando tutte le
tracce a casa durante i mesi di confinamento, è continuato impostando la pre-produzione ed il rough mix sempre fra le mura di casa.
Successivamente, tre preziosi contributi hanno reso meno anacoretico il processo di produzione: Victor Van Vugt (già collaboratore in studio di Nick Cave, PJ Harvey, Beth Orton e molti altri) con cui l’artista ha finalizzato il mixaggio a distanza fra Ferrara e Berlino; Fabrizio Baioni (già batterista per Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Leda, Cirro, Circo El Grito) con i suoi imprevedibili
additional beats su tre degli otto brani presenti nella tracklist del disco; Alessandro Gengy di Guglielmo che ha curato il mastering a
Milano.