SOMS Re-Opening! Sabato 27 ottobre: Dadamatto & Na Na Na Na live + mostra fotografica "Facce da Soms"

Soci, socie!
La S.O.M.S. riparte felice ancora una volta e con giubilo annuncia la nuova stagione del sodalizio invitandovi a una serata speciale! 


L'attesissimo re-opening di sabato 27 ottobre consist in un super sapido aperitivo,  una commovente e bellissima mostra fotografica b/n, un doppio inarrestabile concerto, un triplo inenarrabile dj!

SCALETTA
19:00 Aperitivo e inaugurazione della mostra "Facce da Soms" a cura di Marco Buschi
20:30 Na Na Na Na live
22:00 Dadamatto live
23:30 Three Styles dj set


NA NA NA NA imita il suono che si emette quando si canticchia una canzone senza conoscerne le parole, lasciandosi guidare dalla melodia. Nascono a Macerata nella primavera 2015: a una festa Alessandro Ruggieri propone a Daniele Gatto di provare assieme. Poco dopo si unisce alla band al basso Carlo Angeletti, chitarra e voce nei Solo per Adulti che già aveva collaborato con Alessandro in precedenti progetti. La formazione si completa con l'arrivo di Federica Nardi. Nell’arco del 2017, in diverse sessioni, viene registrato e mixato presso Potemkin Studio di Macerata Constant Puberty, prodotto da El Mágico González Sounds e da I Dischi di Plastica.



I Dadamatto si formano nel 2003 dall'unione di formato da Marco Imparato (voce, basso, tastiera), Michele Grossi (batteria) e Andrea Vescovi (chitarra) e si legano subito a "Marinaio Gaio", storica etichetta discografica senigalliese. I Dadamatto si fanno riconoscere per live estremamente adrenalinici e partecipativi, l'energia che esprimono li inquadra come una delle migliori live-band a livello italiano. Diversi i dischi al loro attivo: l'ultimo in ordine di tempo, Canneto, sancisce la rinascita del power trio marchigiano. Inoltre, con il disco tornano di fatto all'autoproduzione: "Abbiamo fatto 4 dischi, ognuno con un’etichetta diversa: le diverse esperienze sono andate più o meno bene. La decisione di stare soli è perché stiamo bene così, è la cosa più sincera", ha confessato a XL Marco Imparato. aggiungendo: "Per noi ogni album è una crescita, una cosa diversa. I primi lavori erano molto sperimentali, psichedelici, eravamo molto giovani. Calcola che il primo album risale al 2007, quindi parliamo di dieci anni fa. Andando avanti ci siamo contaminati anche con la musica folk e pop e abbiamo concepito di più il rapporto con la melodia, quindi abbiamo toccato altre corde".





Nell'ambito degli incontri previsti nella rassegna Due - non arrendersi agli anni e ai governi che passano,
la SOMS presenta presso C.A.G di Corridonia (ex mercato coperto) il libro "Sul fronte del sisma - Un'inchiesta militante sul post-terremoto dell'Appennino centrale" (Derive Approdi), discutendone con alcuni ricercatori di Emidio di Treviri.


 Emidio di Treviri è un progetto di ricerca che nasce nel dicembre del 2016 da una Call for Research lanciata grazie alle Brigate di Solidarietà Attiva, un’associazione ispirata alle società di mutuo soccorso, che interviene in contesti d’emergenza promuovendo solidarietà dal basso e autogestione.
Scienziati sociali, architetti, psicologi, urbanisti, antropologi, ingegneri, giuslavoristi, accademici e professionisti, si sono impegnati a coordinarsi in maniera orizzontale per costruire un’inchiesta sociale sul post-sisma che ha colpito l’Appennino Centrale.
Un collettivo di ricerca pubblica e militante, nato dal basso con l’obiettivo di generare conoscenza utile a invertire la rotta dei processi di spoliazione in atto nel post-disastro.




La serie di eventi sismici che dal 24 agosto 2016 ha colpito l’Appennino centrale, investendo quattro regioni, distruggendo migliaia di frazioni e lasciando decine di migliaia di persone senza casa, è uno dei disastri socio-naturali più significativi della storia recente d’Italia. Alla grave sequenza di scosse è succeduto il caos di un’emergenza che, tra risposte istituzionali equivoche e macerie immobili, ha lasciato segni indelebili sui territori colpiti. Le traiettorie degli sfollati si sono declinate a seconda delle rispettive capacità di accesso ai capitali relazionali, economici e culturali, mentre le aree colpite si sono trasformate in un campo di battaglia. Una battaglia combattuta a mezzo di ordinanze, installazioni temporanee, affitti e container. Una lotta per la sopravvivenza delle aree interne contro speculazione, abbandono e strategie di rilancio economico eterodirette.